Filantropia: cosa significa e come si è sviluppata nel tempo

La filantropia può essere indicata come l’atteggiamento di benevolenza e solidarietà che porta ad intraprendere azioni che possono essere di aiuto e supporto nei confronti degli altri. Ma quali sono le principali manifestazioni della filantropia, come è cambiata nel corso del tempo e chi sono i principali esponenti? 

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“Amore verso il prossimo […] volto a promuovere la felicità o il benessere degli altri”, questa la definizione di filantropia che si può trovare su Treccani. La filantropia, infatti, si configura come un sentimento – che poi si delinea in un vero e proprio comportamento – orientato a prendere in considerazione il benessere delle altre persone, verso cui si prova empatia, solidarietà e benevolenza.

Se ci si trova a dover esprimere il concetto di “filantropia” in parole più semplici, si potrebbe anche definire come “attività di beneficenza” nei confronti del prossimo. Ma qual è la storia dietro la nascita di un concetto e di un’attività così nobile?

Filantropia: quando e come è nata

Secondo alcune interpretazioni, la filantropia potrebbe avere le sue origini nel concetto romano di “humanitas” – in cui viene compresa l’azione di costante attenzione e pietà nei confronti degli altri individui. Un pensiero che è stato poi sviluppato e si è arricchito tramite l’incontro con i valori della cultura ellenica, che ha portato ad una diversa articolazione del concetto, anche più spirituale.

Un percorso che è arrivato fino ai filosofi dell’800, con Schopenhauer che ha identificato nella filantropia anche il concetto di “compassione”, ovvero di condivisione della mancanza o della pietà che può essere sentita da un altro individuato. Dopo la rivoluzione industriale, inoltre, la filantropia diventa l’azione tramite cui le persone più abbienti aiutano chi non ha le stesse possibilità – in termini economici, di educazione e di assistenza sanitaria.

Filantropia tradizione e filantropia moderna

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Nell’elenco delle attività portate avanti, occorre poi fare una distinzione tra filantropia tradizionale – che viene concepita come un impegno “a breve termine” – e filantropia moderna – che si concentra invece sulla costruzione di una relazione stabile e duratura tra individuo e società in cui si trova a vivere.

Ecco perché da un lato la filantropia tradizione promuove iniziative come campagne di raccolta fondi o attività di beneficenza orientate ad una finalità ben precisa e individuata in un momento circoscritto, mentre dall’altro la filantropia moderna si concentra su investimenti e operazioni a lungo termine – come la costruzione di infrastrutture sanitarie, creazione di alloggi, progettazione di interventi negli ambiti energetici ecc…