Navi umanitarie: il Governo respinge le richieste delle ONG
Nonostante la richiesta da parte di Medici Senza Frontiere (MSF) e SOS Méditerranée di cambiare il porto scelto dalle autorità italiane per le le navi umanitarie Ocean Viking e Geo Barent, le imbarcazioni dovranno arrivare al porto di Ancona. Non solo, rifiutata anche la richiesta di trasbordo dei 73 migranti soccorsi sulla Ocean Viking.
Le due ONG che gestiscono la Ocean Viking e la Geo Barents hanno chiesto di potere cambiare il porto scelto dalle autorità italiane perché troppo lontano dall’attuale posizione delle due imbarcazioni. Il porto di Ancona, infatti, si trova a:
1. 575 km distante dall’area di operazioni, per un totale di quattro giorni di navigazione
Come ha sottolineato SOS Méditerranée, che controlla le operazioni della Ocean Viking. Tanto la richiesta della SOS Méditerranée che di MSF, la quale chiedeva “Un luogo sicuro più vicino che tenga in considerazione la posizione attuale della Geo Barents”, anche perché stando alle previsioni meteo sarebbe stato più rischioso percorrere tanta strada, sono però state rifiutate. Non solo, ma quando MSF ha chiesto alle autorità italiane di effettuare il trasbordo dei 73 migranti soccorsi sulla Ocean Viking, il consenso è stato loro negato.
Le richieste delle ONG non vengono approvate: le navi umanitarie inutilmente ostacolate?
Ieri è stata diffusa la notizia del rifiuto da parte delle autorità competenti e del Governo, di cambiare il porto deciso per l’arrivo delle navi umanitarie. Tanto Medici Senza Frontiere quanto SOS Méditerranée si erano subito scagliate contro la scelta del porto di Ancona, ma non c’è stato nulla da fare:
In base alle leggi internazionali marittime, l’Italia dovrebbe assegnare il luogo sicuro più vicino alla Geo Barents.
Aveva lamentato Juan Matias Gil, a capo della missione di MSF. Non solo il porto inizialmente deciso non sarà cambiato, ma da MSF fanno sapere anche che è stato loro negato il trasbordo dei 73 migranti soccorsi sulla Ocean Viking:
L’invio simultaneo di due navi di ricerca e soccorso verso un porto lontano mostra le intenzioni delle autorità di ridurre il tempo da trascorrere nella zona Sar (Search and rescue), pronte a rispondere a ulteriori chiamate di soccorso.
Ha rivelato MSF, che si preoccupa insieme alla SOS Méditerranée dei possibili rischi viste le condizioni meteo che andranno peggiorando, e che:
Renderanno estremamente difficoltosa la navigazione verso Ancona. Questo non è accettabile.