ONG in arrivo in Abruzzo con 38 migranti: è la prima volta
Continuano gli sbarchi delle ONG che operano nel Mar Mediterraneo compiendo salvataggi e portando in salvo tantissimi migranti che si mettono in viaggio in condizioni di fortuna. Per la prima volta la macchina della solidarietà si mette in moto anche in Abruzzo, dove venerdì 24 febbraio è atteso il primo sbarco.
La ONG spagnola “Aita Mari” sbarcherà venerdì 24 febbraio in Abruzzo. Si tratta della prima volta che una nave ONG che opera nel Mar Mediterraneo per salvare le vite dei migranti sarà destinata ad un porto della regione abruzzese, coerentemente con quanto stabilito dall’ultimo decreto del governo italiano, che ha imposto alle navi di chiedere immediatamente un porto di sbarco dopo il salvataggio.
Per la prima volta, quindi, ci sarà anche l’Abruzzo tra le regioni destinatarie dello sbarco delle navi ONG. In particolare il salvataggio è stato effettuato al largo delle coste di Lampedusa, dove l’ONG “Aita Mari” ha portato in salvo 38 migranti, tra cui anche 11 donne e 18 minori, oltre a due neonati.
Abruzzo pronto per l’accoglienza: arriva l’ONG
Dopo l’annuncio dello sbarco della ONG in Abruzzo, è stata messa in moto la macchina dell’accoglienza, che per la prima volta si troverà a fronteggiare l’arrivo dei migranti. Prima di tutto sarà il Comitato provinciale per l’ordine e per la sicurezza a gestire le operazioni di sbarco, coadiuvata dalla capitaneria di porto.
Per quanto riguarda l’avvio e l’organizzazione delle procedure di accoglienza dei migranti, sono già state definite e delineate dal Prefetto al momento dell’insediamento. Per quanto riguarda l’accoglienza e i primi controlli, verranno realizzate tre diverse postazioni: una per il sostegno sanitario – dove sarà previsto un tampone di controllo e un primo screening – poi un punto per l’identificazione dei migranti sbarcati e successivamente il trasporto verso le strutture che saranno deputate al soggiorno.
Per ora non sono state ancora comunicate le strutture che si occuperanno di ospitare i migranti, ma è già stato predisposto l’impiego di tutto il personale necessario al primo soccorso e all’accoglienza: Croce Rossa, assistenti sociali e psicologi.