ONG, allarme per il Sudan: profughi e migranti in aumento
La situazione che si è verificata in Sudan, con gli scontri armati che da giorni stanno mettendo in allarme la popolazione civile, potrebbe creare una nuova crisi umanitaria, e soprattutto potrebbe incidere sulla rotta migratoria verso l’Italia. A dirsi preoccupate sono state le ONG attive sul territorio, che hanno messo in guarda la comunità internazionale.
Gli scontri armati in Sudan rischiano di portare ad una nuova crisi umanitaria, con conseguenze importanti anche per quello che riguarda la rotta migratoria verso l’Europa. La popolazione di civili – che da giorni si trova in pericolo in particolare nella zona di Darfur, nella parte a Sud del Sudan – sta rischiando quotidianamente la propria vita, e per questo il numero di profughi e migranti potrebbe crescere.
Stando a quanto riportato dalle ONG che operano sul territorio, sarebbero circa 20mila le persone pronte a fuggire dal Sudan, per mettersi in salvo dalla guerra e per provare ad avere un futuro migliore. “Aumenteranno le partenze dei profughi”, affermano con certezza le ONG, mettendo in guardia la comunità internazionale sul rischio di un vero e proprio esodo dal Sudan, come spesso capita quando scoppiano i conflitti civili.
ONG: aumentano i profughi
A fare una stima della popolazione civile che potrebbe lasciare il Sudan è stata l’Unhcr, che ha lanciato l’allarme per una situazione sempre più complicata di giorno in giorno. In attesa di capire come la comunità internazionale potrà riuscire a gestire questa nuova emergenza, gli sbarchi sulle coste italiane non accennano a diminuire, anzi.
Tra i migranti che sono sbarcati a Bari nella mattina di ieri a bordo della Ocean Viking, alcuni provenivano proprio dal Sudan, a conferma di un esodo verso la salvezza che è già iniziato. In questi primi mesi nel 2023 sono arrivati in Italia circa 35mila migranti, un numero in aumento rispetto allo stesso periodo degli scorsi anni: il segnale di una tendenza che viene confermata dalle situazioni di emergenza in diversi paesi dell’Africa e non solo, dove i profughi e i migranti sono destinati ad aumentare.