Migranti salvati dalle ONG e fuggiti dopo lo sbarco: i motivi
Emerge un altro episodio controverso legato al salvataggio effettuato al largo delle coste della Libia dalle ONG Ocean Viking e Geo Barents, che hanno dovuto raggiungere il porto di Ancona per poter sbarcare. Secondo quanto riportano le autorità, 11 minorenni salvati sarebbero fuggiti dal centro di accoglienza di Senigallia: un fatto grave, di cui ora emergono anche i motivi.
Il salvataggio effettuato al largo delle coste della Libia dalle navi ONG Ocean Viking e Geo Barents continua a far discutere. Dopo l’approvazione del codice di comportamento per le ONG che operano nel Mediterraneo, le due navi hanno visto assegnarsi il porto di Ancona per lo sbarco, aprendo la polemica: quattro giorni di navigazione, in condizioni metereologiche tutt’altro che favorevoli, sono apparsi decisamente troppi.
Uno scontro che è andato avanti diversi giorni e che ha portato il ministro dell’interno Piantedosi a dover prendere una posizione netta sull’argomento, rispondendo alle accuse delle ONG. Ora, però, emerge un altro fatto molto grave collegato a quel salvataggio: 11 minori, tra quelli sbarcati al porto di Ancona, sono fuggiti dal centro di accoglienza di Senigallia.
Migranti fuggiti da Senigallia: al via le ricerche
L’episodio sarebbe avvenuto tra venerdì e sabato, quando 11 dei 39 minori salvati in mare dalle ONG avrebbe deciso volontariamente di lasciare il centro di accoglienza di Senigallia – l’ex hotel Massi che al momento viene gestito dalla Caritas – facendo perdere le loro tracce. I giovani si sarebbero allontanati senza incontrare alcuna sorveglianza, e l’allarme sulla loro scomparsa è stato dato al momento del pranzo, quando diversi posti sono rimasti vuoti e ci si è accorti della mancanza di diversi ragazzi.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, gli 11 minorenni avrebbero preso il treno con l’intento di allontanarsi: 5 di loro sono stati recuperati presso la stazione di Rimini. Gli agenti della polizia che li hanno individuati hanno saputo spiegare anche le ragioni di questo gesto: i ragazzi avevano in mente di ricongiungersi con alcuni familiari che si trovano nel Nord Europa, e che sono stati forse la ragione che li ha spinti a compiere la traversata in mare. Al momento rimarranno presso alcune strutture di accoglienza dell’Emilia-Romagna.