Egitto, le ONG rischiano di chiudere: scaduti i termini di legge
Sono scaduti ieri, mercoledì 12 aprile, i termini per potersi registrare in Egitto dichiarando lo status di ONG. Una registrazione che comporta l’accettazione della rigida legge istituita nel 2019 e che riguarda gli enti che si occupano di azioni umanitarie e diritti. Secondo quanto riporta Amnesty International, la metà delle ONG che operano in Egitto rischia di sparire.
Le fonti delle autorità egiziane sono state chiare, tutte le ONG che operano in Egitto e che vogliono continuare a farlo dovevano registrarsi entro il 12 aprile, accettando così i termini della legge approvata dal governo nel 2019 e che risulta essere oltremodo limitante per l’attività della organizzazioni umanitarie.
Le ONG, però, non sembrano aver avuto scelta. Come dichiarato dal ministero egiziano, le organizzazioni che rifiutano di registrarsi rischiano di essere cancellate. E così non sembra esserci altra strada: o accettare il controllo sempre più invasivo del governo su finanziamenti e attività umanitarie, oppure rischiare la chiusura definitiva.
Con un comunicato ufficiale, Amnesty International ha espresso preoccupazione, dando alcuni numeri sulla situazione delle ONG in Egitto.
Ong in Egitto: i numeri di Amnesty
Facendo una rapida stima, poco più della metà delle ONG attive in Egitto avrebbero scelto di registrarsi: l’aggiornamento dato il 5 aprile dal ministero parlava di 35.653 organizzazioni registrate a meno di una settimana dalla chiusura dei termini, a fronte di oltre 52.000 enti e formazioni della società civile che sono stati attestati in Egitto.
Quale sarà il destino dei gruppi della società civile che decidono di non sottostare alla legge egiziana? Amnesty International, inoltre, ha sottolineato come molte delle ONG registrate abbiano già riscontrato difficoltà nell’ottenere approvazione di finanziamenti e progetti, con il governo e la burocrazia che sembrano essere ostacoli duri da fronteggiare.
Non mancano poi gli arresti e i processi che hanno coinvolto operatori umanitari e ONG egiziane: 15 sono al momento le persone ancora sotto indagine e con importanti restrizioni alla libertà di azione e movimento, dato che non possono lasciare il paese.