Afghanistan, chiarimento su donne e ONG: riprese le attività

Potrebbe esserci un passo indietro sulla situazione lavorativa delle donne in Afghanistan. Un decreto del Ministero aveva vietato alle donne di lavorare nelle ONG, ma, secondo quanto dichiarato da Intersos, c’è stato un chiarimento che ha portato alla ripresa delle attività sanitarie e nutrizionali. 

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Aveva fatto molto discutere il divieto del governo talebano di vietare alle donne di lavorare nelle ONG. Diverse erano state le organizzazioni che operano quotidianamente in Afghanistan a denunciare la situazione di emergenza legata all’impossibilità di poter contare sulle operatrici donne, fondamentali per entrare in contatto con ragazze e donne che altrimenti verrebbero escluse dall’assistenza sanitaria ed educativa che viene garantita dall’attività delle ONG.

Secondo quanto riferito da Intersos, che ha ripreso le sue attività sanitarie e nutrizionali, il Ministero della Salute Pubblica ha chiarito alcuni aspetti della legge che vietava il lavoro delle donne presso le ONG, affermando che questo non è applicabile al settore sanitario.

Intersos torna ad operare in Afghanistan

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Sono tantissimi gli interventi portati avanti da Intersos in oltre 20 anni di presenza in Afghanistan, e tutti riguardanti l’ambito della salute e della nutrizione, con la creazione di punti di primo soccorso, con il supporto ai reparti di maternità, con professionisti che si occupano in team di problemi legati allo screening, alla malnutrizione, alle vaccinazioni e ai percorsi pre e post-natalità.

Il messaggio di Intersos è stato chiaro: l’ONG si augura che la stessa misura possa essere derogata anche per altre organizzazioni che operano nel paese. Come spiegato dal direttore generale di Intersos, Konstantinos Moschochoritis, il supporto delle donne nelle attività è fondamentale:

Ci auguriamo che altri ministeri seguano l’esempio e forniscano ulteriori chiarimenti. La posizione di Intersos si basa su due fatti: il primo è che il contributo delle nostre colleghe donne è essenziale per garantire l’accesso ai servizi di assistenza umanitaria per milioni di donne e ragazze. […] Il secondo è che la situazione umanitaria in Afghanistan non è mai stata così grave, con 28 milioni di persone bisognose di aiuti umanitari urgenti.