Terzo settore: cosa si intende e come funziona
L’essere umano nel corso della storia ha sentito la necessità di unirsi in maniera sempre più articolata fino a formare l’attuale società, in cui esistono diverse realtà tra le quali il cosiddetto terzo settore, il quale racchiude tutti gli enti che possano distaccarsi dal mercato e dal profitto e dagli obiettivi tipici della pubblica amministrazione.
Si sente spesso parlare del terzo settore, ma cosa comprende davvero l’insieme di enti che agisce in nome dell’assistenza e della tutela dell’ambiente, di persone bisognose e della promozione culturale?
In Italia il terzo settore è stato riconosciuto a livello giuridico nel 2016, nonostante esista da molto tempo. Esso comprende un vasto mondo in cui alcuni soggetti si riuniscono per tutelare i più deboli, i beni comuni e combattere pacificamente contro qualsivoglia ingiustizia.
Dalla tutela ambientale alla difesa dei diritti umani fino alla promozione culturale, al terzo settore non appartengono realtà che ricercano profitto dunque non possono essere definite come imprese ma non sono nemmeno amministrazioni pubbliche perché nascono come enti privati e in Italia esiste un’apposita riforma volta a definirne il funzionamento.
Uno dei requisiti fondamentali per essere un ente appartenente al terzo settore è innanzitutto svolgere attività senza scopo di lucro e di interesse generale, che abbiano obiettivi solidali, civici e socialmente utili. Tali enti prevedono smuovono somme di denaro, ma queste non vengono mai utilizzate in altro modo se non per finanziare attività di volontariato.
Terzo settore: un mondo non profit
Chiarito cosa comprenda il terzo settore, è bene approfondire le finalità delle organizzazioni che anche se nascono in un Paese non rimangono mai circoscritte e spesse volte agiscono a livello anche internazionale e, nonostante collaborino con alcune amministrazioni pubbliche, rimangono da esse slegate.
Gli obiettivi fondamentali delle organizzazioni non profit, non governative e con orientamento al sociale sono in realtà molteplici e vanno dall’assistenza a persone con un qualche problema fisico o mentale all’accoglienza dei migranti fino ai servizi pubblici e all’assistenza dei cittadini di qualsiasi età, etnia, orientamento sessuale, politico, religioso, fino a garantire alcune servizi di welfare che dovrebbero invece essere assicurati delle istituzioni.
Gli enti parte del terzo settore si occupano principalmente della ricerca e della promozione di problemi sociali per poi attuare un processo educativo e di sensibilizzazione, fino alla difesa e alla tutela di chi è in difficoltà o subisce ingiustizie. Per comprendere ancora meglio come agiscano gli enti parte del terzo settore, si riporta l’Art. 1 comma 1 della Legge 106 del 6 giugno 2016, cioè la Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale:
Per Terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.