Per fare volontariato bisogna essere maggiorenni?
Chiunque può agire in modo altruista, a qualsiasi età, ma come funziona per i minorenni vogliosi di fare esperienze di volontariato con una qualche organizzazione?
Entrare ufficialmente nel mondo del terzo settore è una volontà che nasce in qualsiasi momento della vita, maggiorenni o non. Comunque, divenire soci di una qualche ONG preclude il più delle volte l’esistenza di un contratto che, in quanto tale, può essere normalmente firmato con validità da chi ha già compiuto 18 anni.
Questo però non vuol dire i minorenni non possano iniziare a fare parte di associazioni di volontariato o cominciare fin da adolescenti a frequentare attività ideate dalle ONG. Anzi sono molte le non profit felici di accogliere i più giovani, che sia per una volta sola, saltuariamente, o con frequenza.
Per esperienze vere e proprie di volontariato anche all’estero al di sotto dei 18 anni esistono invece associazioni che propongono campi di volontariato, chiamati anche campi di lavoro sia all’estero che in Italia.
Campi di volontariato per i minorenni, come funzionano?
I così chiamato campi di volontariato sono aperti ai giovani al di sotto dei 18 anni e sono diverse le associazioni che li propongo, come Lunaria, Servizio Civile Internazionale, Youth Action for Peace Italia, Legambiente, per dirne alcune.
Solo durante il periodo del COVID-19 ci sono stati alcuni blocchi e impedimenti, ma le attività stanno pian piano riprendendo senza limite alcuno. Le opportunità aperte anche ai minorenni per iniziare a sperimentare cosa voglia dire fare parte del mondo del volontariato sono progetti di durata variabile che preclude solo una quota di iscrizione ai giovani volontari.
Si tratta appunto dei campi di volontariato
I campi di lavoro, o campi di volontariato o workcamps o work-camps, sono dei progetti di volontariato di durata variabile, normalmente rivolti ai giovani, incentrati non solamente sulla solidarietà ma anche sulla comunicazione e integrazione tra i volontari e la comunità ospitante. Ai volontari è sempre richiesta una certa dose di adattamento, di disponibilità e un profondo rispetto delle identità culturali altrui.
Generalmente a carico dei volontari è il viaggio e una quota di iscrizione. Il vitto e alloggio è in genere coperto dalla quota di iscrizione.