Piantedosi: l’intervento del Ministro su ONG e migranti
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto per chiarire le ultime manovre del governo, specialmente riguardo le criticate nuove decisioni riguardo le navi delle ONG e più in generale il piano sul tema dell’immigrazione.
Matteo Piantedosi, dal 22 ottobre 2022 eletto Ministro dell’Interno nel governo Meloni, è appena intervenuto commentando e difendendo le ultime manovre del Governo, anche perché egli stesso ha contribuito in prima linea all’introduzione delle nuove discusse misure sul tema dell’immigrazione.
L’ultimo decreto legge recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri ha generato non poche reazioni, con critiche provenienti da più mondi e dalle stesse ONG, le cui navi umanitarie saranno da ora regolate da un “codice di condotta”.
A chi si è mostrato poco in accordo con i più recenti dettami del Governo dal punto di vista dell’immigrazione e dell’azione delle ONG, Matteo Piantedosi si dice completamente in linea con la Meloni:
Mi ritrovo pienamente nelle parole del presidente Meloni: nel governo c’è un clima costruttivo e collaborativo.
Ha detto il Ministro degli Interni il quale, in un’intervista per Repubblica, ha commentato il decreto immigrazione appena varato dal Consiglio dei ministri.
Il Ministro degli Interni sul decreto immigrazione
Una delle ultime azioni effettuate dal Governo è stata relativa alla gestione dei flussi di migranti e al coinvolgimento delle ONG, che si trovano più limitate di prima.
Le voci di chi trova il piano del governo poco condivisibile hanno spinto Piantedosi a chiarire la posizione assunta dal governo e le motivazioni che hanno portato definitivamente al provvedimento, criticando altresì chi si è mostrato contrario.
Spiegando le nuove misure, il Ministro degli Interni ha detto:
Il governo vuole attuare una politica sui Paesi di origine e transito dei flussi migratori che possa portare al progressivo svuotamento dei centri in cui finiscono le persone che partono dal Subsahara e dalle altre parti del mondo con il miraggio di imbarcarsi sulle coste africane. È un programma ambizioso che richiede tempo. Siamo in carica da due mesi e ci lavoriamo con convinzione. I contatti con i ministri dell’Interno dei Paesi interessati sono già attivi. Stiamo programmando a breve una serie di incontri diretti. I salvataggi nel Mediterraneo, come dimostrano i dati, sono effettuati soprattutto dalla nostra Guardia di Finanza e dalla nostra Guardia Costiera. Si tratta di oltre il 43% delle persone sbarcate nel corso del 2022 mentre il resto sono per la gran parte arrivate autonomamente.