Urso: chiesto a Beko un piano strategico

Il comparto degli elettrodomestici in Italia si trova di fronte a sfide significative e promettenti opportunità. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, chiede a Beko un piano chiaro e responsabile a salvaguardia dell’occupazione.

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Il settore degli elettrodomestici italiano sta vivendo una fase critica, in cui convergono sfide imponenti e opportunità promettenti. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha espresso con chiarezza il suo impegno per assicurare che l’industria possa affrontare questi tempi senza precedenti con una visione condivisa tra istituzioni, aziende e sindacati.

Beko, L’Interlocuzione tra Governo e Stakeholder

Il Ministro Urso ha proclamato il suo sostegno incondizionato alla produzione di elettrodomestici nel nostro paese, puntando su un’azione capace di rendere l’Italia un protagonista competitivo nel mercato globale. In che modo? Rafforzando innovazione e sviluppo, il governo mira a stimolare una crescita concreta in ogni sede produttiva. Con un confronto franco e diretto tra tutte le parti coinvolte – aziende e sindacati in primis – la produzione italiana potrà ottenere nuova linfa vitale.

Il nostro obiettivo è di concordare e supportare, attraverso un dialogo aperto, ogni iniziativa utile per rendere competitiva la produzione degli elettrodomestici in Italia

ha sottolineato Urso. Rispondendo a un’interrogazione urgente del M5S alla Camera, il ministro ha posto l’accento sull’importanza di sostenere l’innovazione e preservare i posti di lavoro. Si tratta di questioni fondamentali per la tenuta sociale del paese, ribadendo così un impegno volto a combattere l’incertezza ed assicurare stabilità.

Urso: richiesto un Piano d’Azione

In una fase in cui i cambiamenti sono all’ordine del giorno, Adolfo Urso ha lanciato un appello diretto all’azienda: la presentazione di un piano dettagliato, in grado di salvaguardare l’occupazione nel territorio nazionale. Questa richiesta riguarda in maniera diretta 4570 lavoratori, ma implica anche un considerevole numero di impiegati dell’indotto, generando un impatto sociale significativo.

Urso ha ricordato il peso storico del gruppo Merloni nel settore, noto prima della cessione a Whirlpool, e non ha risparmiato critiche verso i governi passati per la mancanza di intervento in quel momento cruciale.

Abbiamo criticato la cessione a suo tempo, poiché i governi di allora non intervennero

ha dichiarato Urso, puntando i riflettori su una nuova stagione di evoluzione con l’entrata del gruppo turco Arçelik. Difendere i posti di lavoro è percepito non solo come una questione economica, ma rappresenta un’impresa etica e sociale atta a salvaguardare il tessuto economico.

Prospettive Futuristiche: Joint Venture e Scenario Globale

Nel ricco panorama delle collaborazioni internazionali, il mese di marzo ha segnato un punto di svolta con l’approvazione da parte dell’Antitrust del Regno Unito della joint venture tra Whirlpool e Arçelik, aprendo la strada alla nascita di Beko Europe. Con Arçelik che detiene ora una significativa maggioranza del 75% della nuova società, mentre Whirlpool trattiene il restante 25%, si prefigura una trasformazione con il controllo di stabilimenti nel pulpito EMEA: Europa, Medio Oriente e Africa. Parte di queste ambiziose manovre include l’integrazione di siti produttivi in Romania e la gestione di sette impianti in territorio europeo, con un impatto su un totale di 14.000 dipendenti.

Lo scenario italiano, da parte sua, vedrà coinvolti i siti produttivi situati a Siena, Comunanza, Melano e Cassinetta, insieme al magazzino logistico di Carinaro. Questo scenario di espansione non solo promette di restituire competitività al settore in tutta Europa, ma sottolinea l’impegno verso un futuro sostenibile e fruttuoso, capace di ridefinire il panorama industriale degli elettrodomestici.