Medici senza Frontiere: respingimenti di minori al confine di Ventimiglia
Le rotte migratorie sono sempre sotto la lente dei governi, e soprattutto sono sottoposte all’attenzione delle organizzazioni umanitarie, che cercano di dare un supporto concreto a chi cerca di mettersi in salvo da situazioni gravi. Stando a quanto riportato dall’ONG Medici Senza Frontiere, uno dei luoghi in cui la situazione si sta complicando è quello di Ventimiglia, con respingimenti al confine.
I punti critici delle rotte migratorie – come può essere ad esempio il Mar Mediterraneo oppure le zone di confine tra un paese e l’altro, in particolar modo lungo i Balcani – sono sempre presidiati e attenzionati da governi locali e autorità, che cercando di controllare la situazione, nonostante i numeri dei migranti – tra coloro che scelgono di mettersi in viaggio e coloro che purtroppo non riescono ad arrivare a destinazione – siano in costante aumento.
In queste ore, inoltre, è tornata la tensione tra Italia e Francia. E nuove accuse arrivano anche dall’ONG Medici Senza Frontiere, che ha raccontato quello che sta accadendo quotidianamente a Ventimiglia, zona di confine dove la gendarmeria francese starebbe operando con respingimenti, anche nei confronti di minori.
Ventimiglia: situazione a rischio
Sergio Di Dato, il responsabile della clinica mobile di Medici Senza Frontiere, ha raccontato con parole molto dirette quello che sta succedendo a Ventimiglia, con circa 20-25 respingimenti al giorno nella zona di confine, dovuti al fatto che la Francia risulta essere in sovraccarico per quello che riguarda l’arrivo di migranti: “Non riesce più ad assorbire i minori non accompagnati”, ha sottolineato MSF.
Ecco perché, nel momento in cui cercano di attraversare il confine a Ventimiglia, i migranti, anche e soprattutto minori, vengono respinti e rimandati in Italia. Stando a quanto riporta il regolamento internazionale, chiaramente il respingimento è illegale, in quanto la Francia sarebbe obbligata a farsi carico dei migranti che arrivano a varcare il confine.
La Francia, però, non sembra curarsi della situazione di emergenza, anzi. L’allarme di Medici Senza Frontiere è chiaro: con l’invio di altri 150 agenti nelle zone di confine, il rischio è che il numero di respingimenti possa addirittura aumentare.