ONG Sea Watch, il racconto: migranti respinti in Libia
Ogni salvataggio in mare porta con sé un nuovo drammatico racconto su quello che accade nel Mediterraneo. L’ultima denuncia è quella della nave ONG Sea Watch, che ha parlato di respingimenti che riportano i migranti in Libia. Nel frattempo continuano gli sbarchi sulle coste italiane di coloro che sono riusciti ad effettuare la traversata.
La nave ONG Sea Watch, che attraversa il Mediterraneo in missione umanitaria per salvare le vite dei migranti in pericolo, ha riportato quello che accade al largo della Libia. Questa volta non si tratta di imbarcazioni di fortuna o migranti in pericolo di vita, ma di respingimenti illegali di cui il personale della Sea Watch sarebbe stato testimone.
Stando al racconto della Sea Watch, nella giornata di ieri la nave mercantile Grimstad è intervenuta soccorrendo un’imbarcazione con a bordo una trentina di migranti. Dopo le operazioni di soccorso, stando sempre a quanto riportato dalla Sea Watch, sarebbe stato concordato un respingimento, in cui sarebbe coinvolta anche la Guardia Costiera italiana.
Sea Watch attacca l’Italia
La nave Grimstad avrebbe avuto disposizioni da parte di Mrcc Roma di riportare i migranti verso la Libia. Da qui la denuncia di Sea Watch, che ha parlato di “inaccettabile violazione del diritto internazionale”. Ovviamente, se questo venisse accertato, sarebbe un episodio molto grave, su sarebbe necessario indagare.
La Guardia Costiera italiana ha riposto però prontamente al racconto della ONG Sea Watch, affermando di non aver mai dato ordini alla nave mercantile Grimstad, né tantomeno di aver indicato la Libia come paese dove condurre i migranti. Stando a quanto dichiarato dalla Guardia Costiera italiana, infatti, le operazioni di soccorso sarebbero state effettuate e coordinate dalle autorità libiche, nella zona di competenza del paese africano e per questo la destinazione è stata quella della Libia.