Gas e nucleare: le ONG e Greenpeace scrivono all’Unione Europea

L’Unione Europea ha deciso di inserire “gas e nucleare” nella “tassonomia verde”. Una scelta che le ONG stando tentando di contrastare, con una vera e propria battaglia legale che potrebbe essere anche molto lunga. Quale sarà il futuro di questa diatriba? Vediamo insieme intanto quali sono i punti sui quali stanno insistendo le ONG.

greenpeace

L’importanza di salvaguardare l’ambiente è tra gli obiettivi principali dell’azione di diverse ONG, tra cui anche Greenpeace, in prima linea nella questione che riguarda anche l’Unione Europea. Il punto che ha messo in allarme le organizzazioni – Transport&Environment, ClientEarth e BUND – è quello a proposito della “tassonomia verde”.

L’Unione Europea – con un gesto che ha provocato l’ira delle ONG ambientaliste – ha incluso nella categoria “tassonomia verde“, ovvero quella serie di attività che sono considerate green, anche il gas e il nucleare. Due elementi che sono tutt’altro che “green” per definizione, ed ecco perché le ONG hanno avviato una protesta che è approdata in tribunale, dove l’altra controparte è proprio l’Unione Europea.

ONG e UE: lo scontro su gas e nucleare

Secondo quanto riportato dalle ONG, inserire gas e nucleare tra le attività green potrebbe dall’altro contrastare gli obiettivi climatici che l’Unione Europea si è prefissata, mentre – con riferimento particolare al nucleare – la preoccupazione è legata alla produzione di scorie.

Già a settembre Greenpeace e le altre organizzazioni avevano sottoposto queste idee alla Commissione Europea, che però aveva dato ragione all’UE, sottolineando il rispetto delle leggi. A questo punto, quindi, si è passati allo scontro in tribunale, iniziato nelle scorse ore: stando a quanto si prevede, però, la sentenza definitiva potrebbe arrivare addirittura nel 2025.