Volontariato per madri sole: il progetto del “Centro per la vita”
La storia di Enea, il bambino che è stato abbandonato nella Culla della Vita all’Ospedale Mangiagalli, ha colpito tutti. Le madri che non riescono a sostenere i propri figli sono tante, e l’associazione “Il centro per la vita” le aiuta in queste situazioni di estrema difficoltà.
Enea, il bambino che ha commosso l’Italia dopo il suo abbandono nella Culla della Vita, non è l’unico ad avere una storia così toccante e carica di disperazione. Purtroppo, come riportano i dati, sono tante le madri che sono costrette a chiedere aiuto perché non riescono a portare avanti la crescita di un bambino, per ragioni che possono essere psicologiche, economiche o sociali.
A raccontare quello che avviene quotidianamente è stata la Responsabile del Centro per la Vita, associazione che si occupa di fornire supporto e assistenza alle madri sole, che credono di non riuscire a portare a termine una gravidanza. Fino ai 18 mesi di età del figlio, le volontarie dell’organizzazione cercano di fornire un aiuto concreto, salvaguardando le madri e i bambini.
Centro per la Vita: il progetto per le donne
Il Centro per la Vita accoglie le donne che hanno ricevuto la notizia della gravidanza come un problema e un ostacolo insormontabile. Iniziano quindi un percorso di ascolto e un progetto condiviso con il personale dell’associazione, che le segue dal punto di vista medico – con il sostegno nell’ambito delle visite mediche, del percorso psicologico, oltre all’aiuto dal punto di vista economico, con una tessera per le spese alimentari e la fornitura di vestiti e oggetti utili ai bambini.
Sono più di mille le donne aiutate dal Centro per la Vita, che sta pensando al lancio di un progetto che possa sostenere le donne in difficoltà anche dopo il compimento del diciottesimo mese d’età del bambino.