Sea-Watch: i volontari del Mediterraneo
Sea-Watch e. V. è una Organizzazione Non Governativa (ONG) che si occupa del soccorso d’emergenza in mare; nata nel 2014, la Sea-Watch 2014 è nata per garantire il salvataggio di chi viene “dimenticato” dalle istituzioni.
Nonostante l’Unione Europea si dichiari impegnata a garantire i diritti umani, sceglie la chiusura nei confronti delle persone in fuga dalle guerre e dalle situazioni drammatiche che affliggono i paesi di origine.
Così viene descritta sul sito ufficiale dell’organizzazione umanitaria senza scopo di lucro che “Svolge attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale” la noncuranza dell’Unione Europea per alcune questioni umane, nonostante la garanzia dei diritti umani dovrebbe essere prioritaria per l’UE.
Per soccorrere chi si trova in difficoltà in mare, altrimenti lasciato “a se stesso”, nel 2014 un gruppo di volontari ha deciso di agire concretamente iniziando a organizzare missioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, con il supporto della società civile europea.
È allora nata l’ONG Sea Watch, politicamente e religiosamente indipendente e i cui volontari sono accomunati da uno stesso pensiero, e una stessa vocazione:
Nessuno, in cerca di una vita sicura e più umana, merita di morire alle frontiere dell’Unione Europea.
Cerchiamo così di colmare un vuoto istituzionale.
Sea Watch: i volontari europei uniti per salvare vite
Sea-Watch esiste principalmente grazie all’azione e alla partecipazione di volontari provenienti da tutta Europa e “Si finanzia unicamente attraverso le donazioni”, cercando quanto possibile di crescere affinché le missioni di monitoraggio e salvataggio possano essere sempre più efficaci.
Ciò che nel pratico l’ONG mette in atto è un processo innanzitutto di sensibilizzazione sulla questione dei salvataggi in mare, chiedendo ai governi di creare politiche che possano assicurare vie “Legali e sicure che consentano di raggiungere l’Europa a tutti coloro che cercano rifugio e protezione”. Oltre a rivolgersi ai governi e alle istituzioni purché essi agiscano a favore dei diritti umanizza ONG Sea-Watch fornisce mezzi per il soccorso d’emergenza in mare e dalla sua nascita nel 2014 fino ad oggi, ha partecipato attivamente al salvataggio di circa 35.000 persone.
I salvataggi civili in mare trovano solo un ostacolo, come denuncia la stessa ONG: ovvero l’atteggiamento dell’Europa nei confronti di chi chiede rifugio; ecco perché oltre all’azione sul campo, la Sea-Watch si batte per diffondere consapevolezza e chiedere che “Vengano aperte vie di fuga legali e sicure”, e fino a quel momento, precisa la Sea-Watch parlando della propria missione:
È necessario che esista un’azione comune europea riguardo i salvataggi in mare per evitare ulteriori morti.