Conservazione della fauna e della natura: l’appello di due studiosi alle ONG

Due studiosi ed esperti nell’ambito della conservazione dell’ambiente naturale e della fauna, Spartaco Gippoliti e Corrado Battisti, hanno deciso di lanciare un appello alle ONG che sono impegnate nello stesso settore. Secondo la loro visione, si dovrebbero promuovere progetti più “locali”, cercando di coinvolgere quanti più attori possibili in una rete che punta sulla comunità. Scopriamo insieme la loro idea! 

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La conservazione della flora e della fauna, così come degli ambienti naturali caratteristici di un determinato luogo, è sempre più una sfida per gli esperti che si occupano di questo delicato settore. Stando a quanto dichiarato da due studiosi, Spartaco Gippoliti e Corrado Battisti, le Organizzazioni Non Governative che sono impegnate nella tutela della fauna e dell’ambiente dovrebbero cambiare visione.

Secondo quanto riportato, le ONG cercherebbero una tutela di carattere “universale”, senza però considerare l’importanza di pensare e agire in locale, coinvolgendo attori che fanno parte della comunità e del territorio, e che potrebbero giocare un ruolo attivo nella conservazione di un patrimonio naturale che appartiene a tutti.

ONG, ambiente e fauna: come difenderli

L’analisi dei due studiosi pone l’attenzione sul fatto che spesso le ONG puntano sul “Rewilding” nelle zone africane senza pensare all’impatto per la comunità locale. Secondo quanto riportato da Gippoliti e Battisti, è fondamentale sviluppare una rete di relazione e coinvolgere gli attori locali – tra cui anche i cacciatori – nel processo di “decolonizzazione” degli zoo e conservazione della fauna.

In particolare, le ONG dovrebbero fare attenzione e agire nel rispetto di questi principi che vengono espressi e messi a fuoco proprio dalla ricerca dei due studiosi italiani:

  • contatti con antropologi ed etnologici locali
  • pensare alla comunità come soggetto attivo nel processo di conservazione ambientale e faunistica
  • considerare e dare valore alle conoscenze di attori – come ad esempio i cacciatori locali – senza cui non sarebbe possibile l’effettiva conservazione del patrimonio naturalistico che si sta cercando di proteggere