ONG, Geo Barents: arriva il primo fermo per la nave
Il nuovo decreto approvato dal governo italiano nelle ultime settimane ha portato al primo fermo per una delle navi ONG che operano nel Mediterraneo. Stiamo parlando di Geo Barents, che è stata destinataria di un provvedimento notificato dalla Capitaneria di Porto di Ancona: cosa succederà adesso?
Primo fermo per una delle navi ONG che operano nel Mar Mediterraneo con l’obiettivo di salvare le vite dei migranti che si mettono in viaggio sperando in una vita migliore dopo l’arrivo in Italia, e di conseguenza in Europa. Questo è quanto accaduto alla nave Geo Barents, mentre lo sbarco “incriminato” è quello avvenuto presso il porto di Ancona.
Cosa è successo, nel dettaglio? Secondo quanto riportato anche dai profili social di Medici Senza Frontiere, all’equipaggio della Geo Barents è stato recapitato un provvedimento di fermo. Al momento gli operatori stanno valutando le operazioni legali che possono essere messe in campo per cercare di rispondere alla decisione delle autorità: “Questo non è accettabile”, si legge nel comunicato ufficiale di MSF.
Geo Barents fermata dalle autorità: cosa succede?
La comunicazione del fermo è arrivata solo nelle ultime ore, anche se fa riferimento allo sbarco della Geo Barents al porto di Ancona, avvenuto lo scorso 17 febbraio, quando la nave ONG portò in salvo 38 migranti, recuperati dopo un naufragio nel Mar Mediterraneo. Stando a quanto riferimento dalla Capitaneria del porto di Ancona, la Geo Barents non avrebbe fornito tutte le informazioni richieste prima dello sbarco, sottraendosi quindi ad uno degli obblighi imposti dal nuovo decreto del governo.
Oltre al fermo, la nave ONG dovrà pagare anche una multa, che ammonta intorno ai 10mila euro. Sicuramente questo provvedimento porterà ad un ulteriore confronto tra le ONG e le autorità: il decreto aveva già fatto molto discutere, e ora che si arriva ad una concretizzazione delle misure annunciate, di certo le organizzazioni umanitarie saranno chiamate a farsi sentire.