Raid a Damasco: l’ONG per i diritti umani lancia l’allarme

Continuano i comunicati dell’ONG per i diritti umani che opera in Siria. Dopo l’attacco nelle zone più remote del paese, che ha provocato 68 vittime tra i cittadini che si erano recati in campagna per la raccolta dei tartufi, nelle ultime ore si è verificato un raid a Damasco: il racconto dell’ONG è di nuovo allarmante. 

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Dalla Siria arrivano quotidianamente notizie di attacchi che finiscono per colpire i civili. Dopo l’allarme lanciato nella giornata di ieri dall’ONG Osservatorio siriano per i diritti umani, che avevano manifestato preoccupazione per i continui attacchi nei confronti della popolazione, con il ritorno di violenze, rapimenti e paura tra i civili, nella notte è avvenuto un raid nella zona di Damasco.

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stato siriana Sana e dai giornalisti che si trovano a Damasco, intorno alla mezzanotte si sono avvertite delle forti esplosioni. Subito dopo è stata messa in moto la macchina dei soccorsi, con ambulanze e mezzi che sono arrivati per prestare aiuto alle persone rimaste coinvolte nell’attacco.

Siria: ONG preoccupate per i civili

Le fonti locali hanno raccontato di un missile che avrebbe colpito diversi edifici residenziali, provocando diverse vittime, di cui però non è stato precisato il numero. A fare chiarezza sull’accaduto è stata l’ONG Osservatorio siriano per i diritti umani, che monitora costantemente la situazione nel paese.

Stando a quanto riportato dall’ONG, sarebbero al momento 15 le vittime del raid che sono state accertate. Proprio perché l’attacco ha colpito una zona residenziale di Damasco, l’osservatorio – che ha la sua base operativa a Beirut – ha confermato che tra i morti ci sono anche dei civili.

Più precisamente, l’attacco è avvenuto nel quartiere di Kafr Sousa, poco distante da un centro culturale iraniano, che potrebbe essere stato il vero obiettivo del raid.