Vite a rischio: l’appello dell’ONU per le ONG in mare
Continua a far discutere il decreto approvato dal governo italiano che pone nuove restrizioni e rigide regole alle ONG in mare. Stando a quanto dichiarato dal responsabile per i diritti umani dell’ONU, sarebbe molto alto il rischio in mare per i migranti: ecco perché è stato fatto un appello all’Italia affinché cambi rotta.
Il decreto sulle ONG che ha già passato la prima fase di approvazione in Parlamento e che passerà poi al Senato continua a far discutere. La questione delle navi che operano nel Mediterraneo con l’obiettivo di salvare vite – intervenendo prontamente nel caso di naufragi da parte di imbarcazione di fortuna oppure barconi che lasciano le coste africane con il sogno di arrivare in Europa – è ormai diventata di stretta attualità.
Si sa, però, che il governo italiano sta cercando di limitare l’attività delle ONG, imponendo loro un salvataggio alla volta, la richiesta immediata di un porto di sbarco, e l’avvio delle procedure di riconoscimento e richiesta di asilo (eventuale) dei migranti tratti in salvo.
Tra le tante voci che hanno chiesto un miglioramento del decreto e un ripensamento sulla rotta da seguire c’è anche quella del responsabile per i diritti umani dell’ONU.
ONU: appello all’Italia
A parlare di quello che potrebbe succedere nel caso in cui il provvedimento sulle ONG diventasse legge è stato il responsabile per i diritti umani dell’ONU, Turk, che ha espresso grande preoccupazione per quello che sta avvenendo in Italia, con una proposta di legge che “potrebbe ostacolare le operazioni di soccorso” che quotidianamente vengono effettuate nel Mar Mediterraneo.
Secondo quanto riferito dall’ONU, questo decreto sarebbe un testo che “punisce i migranti” e che si pone come un ostacolo nei confronti di coloro che cercano di salvarli. Senza quell’aiuto e quel contributo imprescindibile da parte delle navi ONG, ci saranno “più vite a rischio” e una maggiore sofferenza da parte delle persone che già si trovano in difficoltà.