Vertice UE: cosa cambia per le ONG
Le regole per le ONG che operano nel Mar Mediterraneo potrebbero cambiare a breve. Il meeting tra i leader dell’Unione Europea ha portato alla definizione di un documento che potrebbe introdurre norme di comportamento e divieti per gli operatori umanitari. Vediamo insieme quali potrebbero essere i cambiamenti a cui si andrà incontro.
Giorgia Meloni si è detta soddisfatta del risultato del vertice con gli altri leader dell’Unione Europea giovedì scorso, quando è stato affrontato il tema della gestione del flusso migratorio nel Mar Mediterraneo – e di conseguenza anche il rapporto con le ONG che operano quotidianamente per salvare le vite dei migranti.
Secondo quanto riportato dalla premier, siamo di fronte alla possibilità di un netto cambio di passo per quello che riguarda il rapporto tra UE e ONG. Ma cosa potrebbe succedere nel breve termine?
UE verso un codice di condotta per le ONG?
Nel documento che è stato firmato dai 27 leader europei, ci sono alcune espressioni che – pur rimanendo generiche – indicano che potrebbe esserci la definizione di un codice di comportamento a cui le ONG dovranno attenersi (come già stabilito in Italia).
Pur senza entrare nel dettaglio, nel documento si parla di “coinvolgimento effettivo dell’UE nelle frontiere esterne”, ma non solo. La frase che fa ben sperare Giorgia Meloni – assoluta promotrice dell’introduzione di regole di comportamento precise, certe e stringenti per le navi ONG che attraversano il Mediterraneo – è quella che specifica “comprese le questioni relative agli enti privati”.
Secondo l’interpretazione, in questi “enti privati” rientrerebbero proprio le ONG. Di certo l’idea di Giorgia Meloni era un po’ diversa: la premier avrebbe voluto formulare in maniera diretta l’eventualità di un codice di comportamento per le ONG, ma il gruppo dei leader ha “calibrato” il testo e lo ha formulato scegliendo toni più pacati e generici.
Anche se non è la prima volta che i leader si incontrato per regolare il flusso dei migranti, questa volta ci potrebbero essere conseguenze storiche: cosa devono aspettarsi le ONG?